Geometria Pratica
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Livero de l’Abbecho
Il “Livero de l’Abbecho” è un trattato matematico risalente al 1288-1290, opera di un ignoto “Maestro Umbro”. È scritto in umbro (perugino) ed è perfettamente comprensibile.
La parte finale contiene cinque capitoli dedicati alla geometria: “Amastramento de l’arte de la geometria”. Molte “ragioni” affrontano problemi di geometria piana.
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Jacopo da Firenze
Jacopo da Firenze è stato un abacista che a Montpellier, città della Francia meridionale in cui risiedeva per affari e per lavoro, scrisse nel 1307 un trattato di abaco in fiorentino: esso contiene alcuni problemi di geometria piana e solida.
Del trattato sono conservate tre copie: a Roma, a Firenze e a Milano.
Della sua vita non sono note altre informazioni dirette.
Il suo trattato è importante per la storia dell’algebra perché esso costituisce uno dei primissimi testi scritti sull’argomento in italiano.
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Paolo dell'Abbaco
Geometria piana
Paolo dell'Abbaco (Paolo Dagomari, 12182 - 1374) è stato il più importante abacista fiorentino.
Come accade a molti altri manuali di abbaco medievali, anche il suo "Trattato d'Aritmetica" contiene alcuni problemi di natura geometrica (piana e solida).
In questo articolo sono riprodotti e descritti alcuni problemi di geometria piana.
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Leonardo da Cremona
Leonardo da Cremona (attivo nella prima metà del XV secolo) è stato un matematico italiano, peraltro poco conosciuto. Un manoscritto contenente suoi scritti matematici era in possesso di Leonardo da Vinci.
Hanno studiato i suoi lavori due storici della matematica: Maximilian Curtze e Antonio Favaro.
Particolarmente interessante è lo studio che Leonardo dedicò al calcolo della capacità di una botte.
Interessanti spunti relativi alla storia dei metodi di rappresentazione grafica offrono i suoi disegni.
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APPUNTI DI GEOMETRIA PRATICA © Sergio Calzolani, Firenze, 2016 e-mail: sergio(punto)calzolani(at)outlook(punto)it
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Geometria teorica e geometria pratica La geometria teorica dimostra teoremi e per farlo può impiegare soltanto il compasso ad apertura fissa e la riga non graduata. L'espressione geometria pratica fu introdotta dal monaco Ugo da San Vittore (circa 1096 – 1141) nel titolo di un suo trattato in latino ("Practica geometriæ"). L'espressione stava a significare una "geometria nuova" in grado di aiutare mercanti, agrimensori, artigiani e artisti nei loro lavori. La geometria pratica risolve problemi concreti usando una grande varietà di strumenti: compassi ad apertura regolabile, righe graduate, goniometri e molti altri. |