Libro di conti e mercatanzie

Il "Libro di conti e mercatanzie" è un manoscritto risalente a un'epoca intorno al 1400. E' conservato nella Biblioteca Palatina di Parma. L'asportazione delle sue prime carte ha reso impossibile l'identificazione del suo Autore. Il testo è un trattato d'abaco con un capitolo dedicato a problemi di geometria pratica: calcolo di superfici e volumi di pozzi.
Nel testo sono citate monete e unità di misura di Firenze, Lucca e Bologna. L'Autore è stato influenzato da alcuni trattati di abaco di origine toscana, fiorentini e senesi. Forse, egli era un mercante o un artigiano lucchese trapiantato a Bologna.

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 compasso

APPUNTI DI GEOMETRIA PRATICA

 © Sergio Calzolani, Firenze, 2016

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I documenti contengono appunti relativi alla geometria pratica e cenni relativi alla sua storia.

                      

Geometria teorica e geometria pratica

La geometria teorica dimostra teoremi e per farlo può impiegare soltanto il compasso ad apertura fissa e la riga non graduata.

L'espressione geometria pratica fu introdotta dal monaco Ugo da San Vittore (circa 1096 – 1141) nel titolo di un suo trattato in latino ("Practica geometriæ"). L'espressione stava a significare una "geometria nuova" in grado di aiutare mercanti, agrimensori, artigiani e artisti nei loro lavori.

La geometria pratica risolve problemi concreti usando una grande varietà di strumenti: compassi ad apertura regolabile, righe graduate, goniometri e molti altri.