Geometria Pratica
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Practica Geometriae
La "Practica Geometriae" fu scritta da Leonardo da Pisa (Fibonacci) intorno al 1220, in latino.
Per rendere il suo contenuto accessibile a un più vasto gruppo di persone interessate alla soluzione di problemi geometrici quali erano i maestri d'abaco, gli artigiani, gli agrimensori, i costruttori e i mercanti furono approntate versioni semplificate, scritte in toscano.
La versione qui considerata risale alla prima metà del XIV secolo ed è conservata nel Codice Chigiano M.V. 104 della Biblioteca Apostolica Vaticana ed è in pisano.
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Libro di conti e mercatanzie
Il "Libro di conti e mercatanzie" è un manoscritto risalente a un'epoca intorno al 1400. E' conservato nella Biblioteca Palatina di Parma. L'asportazione delle sue prime carte ha reso impossibile l'identificazione del suo Autore. Il testo è un trattato d'abaco con un capitolo dedicato a problemi di geometria pratica: calcolo di superfici e volumi di pozzi.
Nel testo sono citate monete e unità di misura di Firenze, Lucca e Bologna. L'Autore è stato influenzato da alcuni trattati di abaco di origine toscana, fiorentini e senesi. Forse, egli era un mercante o un artigiano lucchese trapiantato a Bologna.
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Pier Maria Calandri
Pier Maria Calandri (1457-1508) fu un esponente dell'importante famiglia di abacisti fiorentini: i Calandri.
Nel piccolo trattato geometrico che si presenta, dall'agronomo Giovan Vettorio Soderini (1526-1596) insieme ai suoi testi di agronomia, egli descrisse alcuni metodi utili agli agricoltori per la misura dei terreni di forma quadrangolare, triangolare e circolare e della misura dei volumi di alcuni semplici solidi.
Una parte dei problemi è ripresa da un lavoro di Maestro Benedetto (1429-1479) che era in familiarità con esponenti della famiglia Calandri.
Pier Maria Calandri impiegò diverse formule approssimate risalenti a Archimede.
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Strumenti Libergier
Hugues Libergier (circa 100-1263) fu il progettista e il costruttore dell'abbazia di Saint-Nicaise a Reims in Francia. Alla sua morte, la tomba fu collocata in Saint-Nicaise e fu dotata di una lastra funeria.
La furia devastatrice della rivoluzione francese portò nel 1798 alla distruzione dell'abbazia. La lastra tombale si salvò e fu portata all'interno della Cattedrale di Reims dove è tuttora conservata.
La lastra è contornata da un'iscrizione.
Sulla lastra è incisa la sua immagine in piedi: con la mano destra sorregge un modello dell'abbazia e con la sinistra impugna una canna.
Sulla pietra sono poi presenti gli altri due strumenti caratteristici del lavoro di progettista e costruttore: una squadra e un compasso.
Questi tre strumenti sono stati oggetto di attenti studi che sono citati in bibliografia.
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APPUNTI DI GEOMETRIA PRATICA © Sergio Calzolani, Firenze, 2016 e-mail: sergio(punto)calzolani(at)outlook(punto)it
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Geometria teorica e geometria pratica La geometria teorica dimostra teoremi e per farlo può impiegare soltanto il compasso ad apertura fissa e la riga non graduata. L'espressione geometria pratica fu introdotta dal monaco Ugo da San Vittore (circa 1096 – 1141) nel titolo di un suo trattato in latino ("Practica geometriæ"). L'espressione stava a significare una "geometria nuova" in grado di aiutare mercanti, agrimensori, artigiani e artisti nei loro lavori. La geometria pratica risolve problemi concreti usando una grande varietà di strumenti: compassi ad apertura regolabile, righe graduate, goniometri e molti altri. |